Attività clinica

Perché richiedere un colloquio con uno psicologo o con uno psicoterapeuta psicoanalista?

Le motivazioni possono essere diverse:

Per maturare una più profonda consapevolezza rispetto al proprio mondo emotivo, che permetta di migliorare la propria esperienza di sé e le relazioni con gli altri;

In situazioni di disagio profondo, di difficoltà emotiva ed esistenziale;

In presenza di sintomi, cioè di manifestazioni psichiche e somatiche (ansie, attacchi di panico, pensieri ricorrenti e disturbanti, disturbi psicosomatici, disturbi affettivi, disturbi sessuali, disturbi alimentari, inibizioni relazionali, angoscia pervasiva, fobie invalidanti, rituali ossessivi):

In momenti cruciali e particolarmente importanti della propria vita, per affrontare i quali si avverta la necessità di ricevere supporto.

L'approccio teorico-clinico psicoanalitico relazionale prevede un setting di lavoro impostato in una modalità vis-à-vis.

All'inizio del percorso, vengono stabilite alcune coordinate importanti che attengono alle modalità di svolgimento delle sedute: la cadenza degli incontri, i termini economici, gli obiettivi che ci si vuole porre.

A partire dalla condivisione quanto più possibile libera e spontanea di pensieri, emozioni, fantasie, e dei sogni da parte del paziente, si lavora sulle dinamiche inconsce emergenti ricorrenti.

Il setting fornisce le condizioni affinché queste dinamiche, oltre a manifestarsi e ad essere osservate, possano ricevere contenimento, essere interpretate, e possano, nell'esperienza analitica, essere trasformate.

Esso inoltre evoca nuove esperienze emotive, che aiutano a riconfigurare la “cornice narrativa” all’interno della quale il paziente è abituato a inquadrare i propri vissuti.

La psicoterapia non ha un andamento del tutto prevedibile e pianificabile perché paziente e psicoterapeuta, incontrandosi, alimentano il percorso di sempre nuovi contributi, consci e inconsci, che emergono dal trasformarsi e dall'evolversi della relazione terapeutica stessa e dal cambiamento che questa promuove nel paziente.
Ciascun percorso psicoterapeutico è, per molti aspetti, diverso dall’altro, perciò non è possibile indicare una durata del trattamento valida per tutti i pazienti. 

Anche questo aspetto viene discusso da paziente e psicoterapeuta, in relazione all’andamento delle sedute e all'evolversi del percorso stesso.

Si potrebbe dire, ricorrendo ad una generalizzazione, che una psicoterapia avrà avuto successo quando avrà favorito nel paziente una maggiore integrazione della personalità; un uso più evoluto dei meccanismi difensivi inconsci; e la capacità di impiegare in modo più pieno e autentico le proprie potenzialità e risorse.

Molti autori ritengano che sia impossibile sottoporre ad una validazione scientifica rigorosa quel fenomeno ogni volta unico e irripetibile che è l'esperienza psicoanalitica: le variabili in gioco nel campo relazionale umano infatti possono essere infinite, a cominciare dalla specifica soggettività dell'analista che non opera mai in modo meccanico e standardizzato. Tuttavia, dalla ricerca empirica riguardo all'efficacia della psicoanalisi è emerso che (Cfr. Leuzinger-Bohleber M., Target M., 2002; Levy R., Kӓchele H., 2012; Person E. S., Cooper A. M. e Gabbard G. O., 2006; Migone P., 2020):

"Quando funziona al meglio, la psicoanalisi riesce ad alleviare dolorosi residui di esperienza infantile, riesce a liberare potenziali creativi compromessi, a sanare condizioni di frammentazione interiore e a colmare isole di solitudine e di disperazione"

Stephen Mitchell

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